GEOmedia 1 2014 - L'anno di Galileo e dei Droni geomatici

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Pronti ad affrontare il mercato di massa con i nuovi servizi Galileo

I primi servizi di Galileo partiranno quest'anno. Per questo l'Agenzia spaziale europea (ESA) sta lavorando a fianco dei produttori europei di chip di navigazione satellitare per il mercato di massa, per garantire che i loro prodotti siano compatibili Galileo al più presto possibile. L’obiettivo di ESA è quello di assicurarsi che i dispositivi siano compatibili prima ancora che i servizi vengano rilasciati. Infatti in coordinamento con l’Agenzia del GNSS europeo (GSA) è in atto un invito aperto ai produttori per sfruttare al meglio le strutture di laboratorio dell’ESA per i test applicativi.
Le strutture chiave del laboratorio dell'ESA dispongono di simulatori di segnale Galileo ove i chip possono essere inseriti e testati come se la costellazione fosse completa.
Non solo, questi simulatori generano anche costellazioni simulate di altri sistemi GNSS, oppure simulano l’interazione con altri metodi di localizzazione basati ad esempio sul WiFi oppure su sistemi giroscopici che continuano a fornire la posizione anche quando i satelliti non sono più visibili.
La sperimentazione di campo è effettuata tramite i servizi di telecomunicazione forniti dal laboratorio e un veicolo attrezzato, che alloggia ricevitori estremamente accurati, per valutare le prestazioni dei ricevitori di classe inferiore, destinati al consumo di massa, in fase di test. Molte industrie che producono chip di navigazione satellitare hanno cominciato ad attrezzarsi per i segnali di Galileo già dal 2009. Per molti di questi sistemi basterà solo un aggiornamento software per consentirgli di iniziare a utilizzare Galileo. Si tratta in genere di chip molto ridotti (1 cm quadrato) in grado di rilevare i segnali provenienti da più costellazioni di satelliti, il GLONASS della Russia, Il Beidou della Cina, il GPS degli Stati Uniti e il Galileo europeo per poi convertirli in misure precise di posizionamento.
Trasmessi attraverso migliaia di chilometri di spazio, i segnali sono incredibilmente deboli, appena distinguibili dal rumore di fondo. Ma una tecnica chiamata guadagno di correlazione li sincronizza con le copie del codice di trasmissione di ogni satellite memorizzato nella memoria del chip per portarli a livelli utilizzabili. Gli standard di trasmissione consentono di integrare altri sistemi di posizionamento, come ad esempio accelerometri o giroscopi.
Per i modelli a singola frequenza del mercato di massa, è stato creato appositamente da ESA un modello per la sottrazione dei ritardi ionosferici, consentendo una messa a punto delle prestazioni per avvicinarsi il più possibile agli standard del segnale duale. Sempre gli stessi chip memorizzano le effemeridi incorporate nei segnali satellitari che forniscono aggiornamenti su dove i satelliti sono posizionati nel cielo, per accelerare i tempi di acquisizione.
I primi quattro satelliti Galileo, come sappiamo, sono già in orbita e operativi avendo passato le fasi di verifica. Nel corso di questo anno altri sei satelliti dovrebbero unirsi a loro in tre lanci Soyuz separati. I servizi iniziali Galileo sono programmati per partire entro la fine di quest'anno. Questo primo numero del 2014 annovera le grandi novità di questo anno dando ampio spazio non solo a Galileo ma anche alle prime applicazioni geomatiche dei Droni per rilevamento dedicando un apposito inserto a questo tema.

(editoriale di Renzo Carlucci)