Tecnologie fulcro del TECHNOLOGY for ALL 2018

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GEOmedia 1 2018 Editoriale di Renzo Carlucci

Le tecnologie al centro dell’evento TECHNOLOGY for ALL 2018 consentono di conoscere, documentare, proteggere e monitorare il nostro ambiente sia dal punto di vista territoriale che dal punto di vista del costruito, con un particolare riguardo a tutte quelle manifestazioni rappresentative emergenti, in cui, indipendentemente dall’epoca, dall’ubicazione e dalle caratteristiche tecniche e strutturali, si possa riconoscere la testimonianza di un’identità materiale trasmissibile alle generazioni future, sopravveniente anche nella semplificazione dei processi infrastrutturali delle nostre città storiche intelligenti.

Quest'anno l'evento si terrà dal 3 al 5 ottobre e si parlerà delle seguenti tecnologie.

BIM – con una particolare attenzione al laser scanner e alla fotogrammetria, che costituiscono il primo passo per la digitalizzazione della realtà che ci circonda, le cui caratteristiche storiche inducano ad introdurre il termine HBIM (Heritage Building Information Modeling), particolarmente finalizzato alla manutenzione programmata, elemento essenziale per una gestione intelligente del futuro.

LASER SCANNER – in continua evoluzione verso sistemi di auto localizzazione, che consentano anche la ricostruzione in tempo reale di uno spazio circostante, finalizzata a soddisfare esigenze tecnologiche prima inimmaginabili, come quella dell’orientamento da remoto della guida autonoma per mezzi terrestri o aerei.

SATELLITI – tramite i loro Big e Open Data, quale quelli provenienti dalle costellazioni Copernicus e Landsat, ora volti ad integrare i più sofisticati e precisi sensori commerciali per produrre finalmente un’analisi della Terra dallo Spazio di portata rivoluzionaria nella prevenzione dei grandi rischi.

DRONI – rappresentati da sistemi a pilotaggio remoto o automatico che sfruttano la fotogrammetria per fornire informazioni geometriche accurate, ravvicinate o a bassa quota, anche utilizzando sensori sofisticati o sistemi LiDAR per produrre elaborati molto accurati in zone inaccessibili o troppo ristrette per i costi del volo aereo tradizionale.

GEODATI – in un processo continuo di standardizzazione, uniformazione e integrazione, per i quali i due ambiti della Geodesia e della Geoinformatica, si stanno fondendo a seguito di un’onda inarrestabile intrapresa e guidata dalla digitalizzazione come fenomeno regolato dai mass media e dallo sviluppo dei social network.

PNT – un acronimo per individuare l’integrazione di tre processi, positioning, navigation, e timing nei molteplici usi, cui sono oggi destinati, tra i quali i sistemi di navigazione quando applicati congiuntamente ai geodati (cartografie, meteo, traffico, etc) o i sistemi di navigazione cosiddetta autonoma sicura, sia in campo terrestre che aereo a bassa quota.

AR, VR, MR – tre acronimi che sono sinonimi rispettivamente di realtà aumentata, virtuale e mista, volendo significare la volontà di proporre informazioni digitali relazionate alla posizione dell’osservatore e alla sensorialità reattiva a situazioni determinate.

IMAGING – andare oltre il visibile con analisi basate sullo studio delle immagini con sistemi multispettrali, laser, SAR, LiDAR, o altro per analizzare profondamente gli elementi che normalmente non sono direttamente interpretabili o facilmente classificabili, sia per il territorio, che per i beni culturali e l’ambiente.

AnD – le Analisi non Distruttive consentono di conoscere le caratteristiche strutturali dei materiali sottoposti a indagine senza alterarne l’integrità, mantenendo intatta la loro funzionalità. Strumento di diagnostica per eccellenza, trovano particolare applicazione per conoscere in anticipo le cause di guasti e malfunzionamenti delle opere realizzate dall’uomo e in particolare per il Patrimonio Culturale.

Le future smart city baseranno la maggior parte della loro funzionalità sul posizionamento di precisione e sull’infrastruttura geografica di dato territoriale, soggetta ad aggiornamento periodico, tanto per consentire il flusso informativo dai sensori quanto dagli oggetti monitorati collegabili e resi interattivi attraverso la rete Internet. I Big Data sono in
continua evoluzione, inoltre, verso l’accumulo e l’aggregazione per mezzo dell’intelligenza artificiale dedicata, istantanea nell’apprendimento sia dalla risposta che dall’interrogativo umano, elaborando l’una e l’altro quantitativamente e serialmente.

In questa fucina tecnologica l’applicazione industriale italiana si sta muovendo con proposizione convincente, non del tutto favorevole la domanda interna, soprattutto se considerata sul piano massivo a costo contenuto della produzione, ma non senza competitività verso l’andamento positivo delle innovazioni registrato sul mercato mondiale, orientato al nostro trading dai paesi che nell’immediato traggano il maggior vantaggio dall’avanzamento anche prototipale apportato dall’Italia.